Al pari dell’agopuntura, anche la moxibustione si basa sulle teorie e sui principi della medicina tradizionale cinese. Nella concezione cinese le malattie sono causate dall’interruzione o dal disturbo della regolare circolazione dell’energia vitale. Attraverso il calore sviluppato dalla combustione dell’artemisia in particolari punti di agopuntura è possibile ripristinare il fluire dell’energia vitale bloccata. La moxa inoltre ha il potere di allontanare il freddo ed estrarre l’umidità. Secondo la concezione occidentale, il trattamento termico contribuisce al miglioramento dell’irrorazione dei tessuti, stimola la funzionalità degli organi e rinforza le difese immunitarie.
Ma cos’è la Moxa? Semplicemente è un bastoncino di Artemisia, un’erba, che incendiato brucia senza fiamma producendo una temperatura di circa 500 600 gradi oltre ad uno spettro infrarosso dimostratosi molto efficace. Il bastoncino è tenuto per diversi minuti su punti specifici da trattare, lungo i meridiani, ad una distanza di sicurezza dalla pelle, per non bruciarla, sugli stessi punti dell’agopuntura. Se prendete in mano un bastoncino di Moxa, vi accorgerete del profumo inconfondibile e della sua leggerezza. Ogni bastoncino viene ottenuto arrotolando la lana Moxa con altri ingredienti, contenuto dentro un involucro di carta di gelso, bianco d’uovo e carta più robusta all’esterno. Pertanto la Moxa è indicata quanto più una malattia è fredda e lenta, vale a dire cronica cioè per: il sostegno dell’energia polmonare, il raffreddore, l’astenia, la vitalità, la freddolosità, la cattiva digestione, la diarrea e la stitichezza, l’ipotensione, la posizione fetale podalica ,nei reumatismi in genere.
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